Lampedusa

, dove il Mediterraneo offre il miglior spettacolo di sè, dove la natura lussureggia incontrastata, sovrastando la massiccia presenza di ammiratori innamorati che numerosi la corteggiano. , dove il blu non si è mai sposato tanto bene con l’ocra di una terra selvaggia, di un lembo d’Africa ai piedi dell’.

, con il suo forte odore e sapore di Mediterraneo, gettata lì, in mezzo al mare, scialuppa di salvataggio, oasi di salvezza di popoli africani in fuga. , isola generosa, bellissima eppure modesta. , dove uomo e natura convivono serenamente, coccolati da una natura esplosiva, riscaldati da un sole di altre latitudini. , dove ogni cosa assume il colore brullo ed intenso della terra bruciata, ma brilla come una cresta di mare illuminata dai raggi del sole. , quando la natura si commuove per aver creato tramonti tanto spettacolari e silenziosa l’ammira. è più di una . Lontana dalle bolgie estive del mese di agosto, riesce a conservare le sue sembianze di riserva naturale galleggiante anche quando la presenza dei diventa massiccia. Il è sovrano sulle tavole dei tipici ristoranti, è perfino alla base degli aperitivi che comodamente si godono lungo il viale principale del paese. Non è raro imbattersi nel pescato del giorno e camminando fare un incontro ravvicinato con giganteschi appena pescati, pronti per essere esibiti sulle lastre ghiacciate dei ristoranti. Ma questo è solo un piccolo assaggio di quello che l’isola è in grado di fare con i suoi . Il piatto forte di Lampedusa è , elemento del quale subisce il colore degrandante verso il blu cobalto, i fondali e le coste, luogo di soggiorno di simpatici abitanti marini, quali delfini e tartarughe. Eccole, le tartarughe. Diventate non a caso il simbolo dell’isola, forse anche per la loro particolare natura che racchiude la commistione perfetta tra terra e mare, vengono gentilmente accudite e curate presso uno dei centri più grandi di raccolta di “caretta caretta” e suoi simili. E poi lei, la fantastica, regale isola dei conigli. Classificata tra le dieci più belle al mondo, è stata definita la “piscina di Dio”, ed in effetti non è difficile spingersi con l’immaginazione ed immiginare il Padre Eterno immergersi in acque tanto celestiali e paradisiache. La leggenda vuole che Modugno se ne innamorò a tal punto che comprò casa proprio all’interno della baia e lì compose la leggendaria “nel blu dipinto di blu”. Questa meraviglia della natura non merita la spendita di altre parole, ma la vista e la visita diretta, respirando profondamente il panorama che dal piccolo promontorio che la sovrasta si può già ammirare. Non che le altre , insenature, calette di cui è ricca l’isola siano da meno, ma questa merita un tributo particolare, e una volta sul posto capirete il perchè. Valgono tutte una visita, perchè ognuna è ricca di tesori, nascosti e non. Cala Maluk, silenziosa e riservata, Cala Creta selvaggia come non mai, Cala Galera impregionata nella natura, Cala Pulcino altro lembo di paradiso alla vista di pochi, Cala Croce naturalmente chic, ognuna di queste conserva le sue caratteristiche senza mai abbandonare il comune denominatore della bellezza incontrastata. Lampedusa sollecita la vista e il cuore, perchè è impossibile non innamorarsene ed omaggiarla di numerose visite. Avrete sognato ad occhi aperti, ma quando la avvisterete, dall’oblò di un aereo o dal ponte di una nave, vi accorgerete che non è un sogno, è pura realtà.

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